Elisa Desco, skyrunner alla conquista delle vette più belle

“Non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l’importante è quello che provi mentre stai correndo. Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire”. (cit. Jesse Owen)

Elisa Desco ha avuto il coraggio di mettere piede oltre la linea di partenza e il suo sogno ha avuto inizio.

Come è nata la tua passione per questo sport molto particolare? A quanti anni hai iniziato e come? Chi è stata la persona che prima di tutte ha creduto in te e ti ha spronata a continuare? Ho iniziato a correre a 13 anni, mio papà correva a livello amatoriale, mio fratello più grande di me di tre anni ha iniziato a seguirlo presto, io molto più tardi, non mi piaceva quello sport di fatica! Devo tanto a mio papà e al presidente della mia prima squadra, due persone con una grande passione!

Nata a Savigliano (Cuneo) il 30 Maggio 1982, la Desco ora è atleta, moglie, mamma, gelataia. Il suo compagno Marco De Gasperi carabiniere forestale, condivide la passione per lo sport.  La sua prima occasione di mettersi alla prova fu la ‘Strapaesana’ del ‘94, una gara di cinque chilometri che aveva premiato una sua amica l’anno precedente. L’orgoglio e la spinta agonistica presero il sopravvento e la Desco, con pantaloncini e maglietta in mano, volle mettersi alla prova. Si iscrisse. Non fu importante il risultato della gara, ma l’occhio clinico di quella che fu la prima allenatrice non si fece scappare una simile campionessa in erba e corse dal padre per far firmare il tesseramento alla squadra. Spaventata dall’impegno e dalla fatica richiesti da un simile sport, si presentò agli allenamenti solo qualche mese dopo. Da quel giorno ciò che la spaventava, divenne la sua ragione di vita. Non è importante quando o dove, fondamentale per lei è correre.

Cross, strada, montagna. Dove il tuo corpo si esprime meglio? A me piace semplicemente correre, ovunque! Ed ormai nella mia lunga carriera ho toccato tutti questi terreni. Ora preferisco la montagna, le gare di skyrunning e Trail, ma non rinuncio a qualche cross in inverno o qualche nell’allenamento su strada!

Come per tutte le passioni, però, la demotivazione può colpirti all’improvviso. Ma la Desco è una Donna che non si arrende.

Quando senti di non farcela, cosa ti spinge ad andare avanti?Sicuramente il grande amore che ho per questo sport! Mi ha aiutato a crescere, a superare momenti brutti e poi a chi mi aspetta al traguardo.

Durante la Santa Caterina winter trail hai subito una doppia distorsione della caviglia con fermo per gesso di 15 giorni più periodo di riabilitazione. Subito dopo hai primeggiato alla Skyrunning world series. Cosa rappresenta un incidente per un atleta? Qual è il segreto per rimettersi in forza e ripartire più forti di prima? Dopo un brevissimo momento di nervosismo si torna a ragionare. Ogni tanto un po’ di riposo non può che fare bene! Ero consapevole di essermi allenata molto quell’inverno, quindi dopo lo stop assoluto col gesso ho iniziato a pedalare prima in casa poi fuori finché non ho potuto tornare a correre.

In cosa consiste la tua preparazione atletica per una gara e di mantenimento? Con due bambine ora non ho molto tempo per allenarmi, avrei ancora voglia di macinate km e dislivello.. ma uso proprio le gare come allenamento!

Nonostante la complessità di dover conciliare vita privata e sport, la Desco ha saputo ben strutturare la sua vita.

Credere nella tua passione ti ha ripagata con numerose vittorie. Ma a cosa hai dovuto rinunciare per raggiungere questi livelli? Non ho rinunciato a nulla per volontà mia!

Qual è la gara a cui sei più legata e perché? Ho principalmente 2 gare, a Sierre-Zinal 2013 e la Marathon del Monte Bianco 2014! Due tracciati che adoro, sono state la mia rinascita e la mia rivincita dopo in periodo difficile!

Cosa vuol dire per un atleta diventare campione del mondo? Cosa ha appresentato per te la gara di Chamonix? Qual è stato il tuo pensiero negli ultimi dieci metri mentre avevi il traguardo davanti a te?Chamonix è stata la gara della mia rinascita e del mio inizio nelle maratone in montagna. Ho dovuto spingere fino alla fine perché dietro di me avevo due ragazze che hanno fatto la storia di questo sport Stevie Kremer e Megan Kimmel. Poi appena tagliato il traguardo è stata una liberazione!! Lacrime di gioia!

Ad accompagnare le vittorie della Desco, ovviamente, oltre al ritorno emotivo dei riconoscimenti ricevuti c’è anche il mondo della natura in cui lei trova la forza e la carica fisica e mentale per superarsi. Non a caso, le sue performance migliori si sono dipinte su sfondi paesaggistici di rara bellezza.

Qual è la stata la gara paesaggisticamente più bella? Perché? La Livigno Skymarathon, non lo dico perché è vicino a casa, ma perché in poco più di 30km si toccano un’infinità di terreni, dal tratto più corribile, al tecnico con le creste e le ferrate.

Quali punti paesaggistici di rara bellezza hai incontrato durante le tue gare? Tantissimi. Anche se è meglio guardare dove si mettono i piedi, ma la salita ti permette di guardare in alto è stupirti di quanto è bella la montagna!!

Quali passaggi tecnici più impegnativi ricordi? Quali sono le salite più impegnative e tecniche che hai affrontato? Sicuramente l’anno scorso la Zermatt ultraks extreme.. mai corso una gara così tecnica!! È stata una scommessa con me stessa e l’ho vinta. Sia chiaro, non ho vinto la gara, ma è come se lo avessi fatto!

Quanto la Natura e il paesaggio circostante con la loro bellezza, pur nella loro impervietà, ti trasmettono forza ed entusiasmo durante una gara? Qual è il tuo rapporto con la natura? Mi trasmettono serenità, energia e consapevolezza di quanto sono davvero fortunata di poter praticare questo sport. Con due bambine cosa c’è di meglio che rilassarsi facendo una corsa nei sentieri, immergendomi nella natura, ascoltandola, e magari incontrare anche qualche suo abitante, è magnifico, torno a casa rilassata.

Naturalmente, conciliare la vita con due bambine e la voglia di viaggiare, non è semplice. Il viaggio è per la Desco un meravigliosa esperienza ma non sempre vivibile con facilità. “Con due bambine è più difficile viaggiare, soprattutto ora che la grande va a scuola, quindi scegliamo magari una o due gare più lontane, mete in cui non siamo magari mai stati, che richiedono più giorni lontano da casa, ho la fortuna di avere dei genitori che mi appoggiano, che ci danno un grande aiuto”. I suoi sogni però volano oltre e non esclude di poter organizzare qualcosa non appena l’età delle piccine e il tempo a disposizione lo consentiranno. “Mi piacerebbe visitare il Messico, ho sentito racconti bellissimi da parte di Marco. Mi attraggono molto anche i paesi Scandinavi per il livello di educazione di questi paesi”. Ovviamente il suo amore più grande per lei resta la montagna, “per me è uno stile di vita!” E legati alla montagna, sono sicuramente i luoghi che le fanno maggiormente battere il cuore.

I luoghi imperdibili della zona in cui vivi? Quelli che quando li vedi ti fanno esclamare ‘WOW’? Quando Marco per la prima volta mi ha portato l’estate scorsa in cima alla Reit! La montagna che vedo dalla finestra a quota 3000m o più semplicemente i sentieri che percorrevo quasi tutti o giorni!

Naturalmente per una vacanza in totale relax il suo consiglio non poteva che confermare la sua passione “Se vuoi rilassarti vai in montagna”. Ad accompagnare corse e passeggiate, non può ovviamente mancare anche qualche degustazione tipica. La montagna con i suoi prodotti e suoi profumi non delude mai. Neanche un’atleta può rinunciarci e quindi sgarrare qualche volta è d’obbligo.

Quali sono i piatti preferiti della tua regione? Io sono piemontese di origine quindi mi piace un sacco la bagna cauda, ora da buona Valtellinese adoro sciatt e bresaola.

Se ovviamente essere un atleta è difficile ed impegnativo, lo sarà ancor di più essere anche moglie, madre, lavoratrice. Ma una donna con la d maiuscola sa trasformare quelle che per alcuni sono difficoltà e ostacoli, in strumenti di lotta per vincere. Quando sei madre, tutto ciò che appare insormontabile si ridimensiona.

Cosa vuol dire essere donna, moglie, madre, atleta? Come riesci a conciliare tutto? Come la maternità ha influenzato il tuo essere atleta? Può la maternità renderci più forti e aiutarci a superare inostri limiti? Dopo due parti naturali, notti insonni, montagne di panni da stirare. Qualche metro di dislivello non ti fa più paura. E poi come si dice se vuoi puoi, se c’è grande passione, trovi il tempo, anche se poco!

E come è accaduto per lei, anche alle sue figlie verrà concessa la libertà di scelta.

Hai intenzione di trasmettere la stessa passione alle tue figlie? Riesci a coinvolgere in qualche modo nella tua passione? Ora le bambine, per quanto è possibile ci seguono, ma non le spingiamo a farlo per forza, deve essere una cosa naturale, se ne avranno voglia faranno come me, chiederanno loro di uscire a correre!

Elisa Desco ha tagliato tanti traguardi ma forse, alla luce di quanto ci racconta, potremmo dire che quelli più importanti li ha tagliati nella sua vita privata. Non è solo un’atleta, ma è il connubio solo all’apparenza semplice ma in realtà ben più complesso tra forza fisica e forza d’animo. Lei è senza dubbio una grande atleta in montagna e in famiglia. Ha saputo fare della famiglia la forza per il suo sport e del suo sport la forza della sua famiglia. Tra i suoi progetti futuri, c’è quello di andare sempre oltre “Ritornare a correre libera e serena nei miei sentieri e sulle montagne di tutto il mondo”.

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